La nuova 500 “Giardiniera (G)” e “Commerciale”

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Dopo la nascita della nuova  500 la Fiat,Dante Giacosa, pose il suo impegno nel settore utilitario sulla base del motore posteriore.

Decide di realizzare una nuova familiare, che riprenda i fasti della vecchia “Topolino Giardiniera Belvedere”,  l’antesignana di quel segmento di mercato  che oggi chiameremmo station wagon o familiare.

 

 

 

Ancora una volta il genio del progettista, Dante Giacosa, escogita una soluzione di grande interesse tecnico.

 

 Progettare è anche valutare le difficoltà, individuare i problemi essenziali, ricercarne le diverse soluzioni possibili e selezionare quelle che appaiono in grado di risolverli nel modo più semplice e completo. D.Giacosa

Il motore a Sogliola

Da tempo ha  infatti allo studio una particolare variante dell’unita 110.000 coricata di 90° sul fianco destro. Questo gli permette di ridurre la quota verticale entro valori compatibili con il piano di carico. In sostanza i cilindri vengono abbattuti di lato e resi orizzontali ottenendo così un bicilindrico orizzontale . Il nuovo propulsore aveva la caratteristica di un’estrema compattezza e, soprattutto, di un ridotto ingombro verticale tale da venir subito ribattezzato “sogliola”.

Tale operazione impone il rifacimento di tutti i componenti esterni al propulsore, accensione, carburazione e raffreddamento furono rivisti.

 

Il nuovo Progetto

L’accensione

Fu modificata montando il motorino d’avviamento a lato del cambio e un nuovo carburatore Weber 26 OC a flusso orizzontale prese il posto del solito Weber 26 IMB 4 della berlina.

L’accesso al motore era consentito da un’ampia botola situata sul piano di carico;per agevolare la piccola manutenzione e il rabbocco dell’olio, contenuto in un rigonfiamento del monoblocco,  senza interferire con il carico trasportato, venne creata una piccola botola.

Il raffreddamento,cilindrata,sospensioni

Fu interamente riprogettato : la griglia di aspirazione della berlina fu soppressa. Giacosa immaginò un sistema di circolo d’aria prelevata grazie ad una ventola accoppiata alla dinamo e aspirante l’aria per mezzo di bocche situate sulle fiancate. L’aria passa dunque dentro a condotti nella doppia scocca, dentro la traversa posteriore, per giungere fino al motore.

La cilindrata è la stessa del motore che equipaggia la 500 Sport, però potenza ed erogazione vengono ingentilite per adattarsi al diverso impiego. Il propulsore eroga 17,5 cv e la vettura raggiunge i 95 km/h.

Sospensioni e impianto frenante sono irrobustiti per via del maggior peso e del carico trasportabile, ceppi e tamburi derivano da quelli usati sulla 600, una nuova balestra all’avantreno ma soprattutto delle nuove molle e degli ammortizzatori rinforzati al retrotreno.

La carrozzeria

E’ rivista radicalmente, il problema prioritario fu quello dell’aspirazione dell’aria dopo la soppressione della griglia della berlina. Furono così poste dietro i cristalli posteriori, due griglie laterali, realizzate in alluminio (Fiat 1960/1967) e poi in plastica nera (Autobianchi 1968/1977).

La nuova versione

La nuova versione adotta la stessa carrozzeria della berlina fino al termine delle portiere anteriori, quindi anch’esse con apertura controvento, e si allunga poi verso il posteriore con forma più squadrata. La coda è del tutto nuova e squadrata, al posto del cofano motore c’è  una terza porta (portellone posteriore ) incernierata sul fianco e comprendente una porzione di tetto, a vantaggio dell’accessibilità al vano di carico. Da segnalare un particolare dispositivo per mantenere aperto lo sportello posteriore (comprendente anche una porzione di tetto), per agevolare il carico/scarico di bagaglio e una cinghia per bloccare in posizione reclinata lo schienale posteriore.

La Giardiniera si distinse per una maggiore fruibilità di spazio ai passeggeri posteriori, sia per le gambe, sia per le spalle e per la testa.
All’esterno, la Giardiniera presenta delle nuove luci posteriori, di forma allungata, un nuovo portalampada luce targa e uno specchio retrovisore fissato sul montante anteriore sinistro. I finestrini posteriori sono rettangolari e scorrevoli. Il tetto è rigido solo in parte e ricompare una capote molto allungata.

 

Nel maggio del 1960 nascono così le versioni “Giardiniera” e “Commerciale“.

 

Quest’ultima caratterizzata dall’assenza di superfici vetrate posteriori, , completamente di lamiera , e il tetto, anche esso di lamiera  e solcato da quattro nervature trasversali. La versione commerciale  e  anche denominata “Furgoncino”

 

Negli anni, come cambia

La 500 Giardiniera dal marzo all’ottobre 1960 riprende la meccanica della Nuova 500 Tetto Apribile (serbatoio carburante allungato).

Dall’ottobre 1960 al marzo 1965.La Nuova 500 D e tutte le migliorie introdotte su questa nel corso della produzione (serbatoio a cubetto). All’interno spia delle frecce (sopra al commutatore d’accensione) e spia dei proiettori a piena luce (a sinistra del cruscotto). Levette di starter e avviamento in fusione con pomello di plastica. Coppe ruota bombate.

Dal 1961 lavavetro e imbottitura sotto alla plancia.

 

Nel 1964  Viene introdotto il ritorno automatico del tergicristallo , balestra anteriore con sei lame invece di cinque e molure sulle fiancate al filo delle maniglie più corte nella parte posteriore.  
Nel 1966

Viene modificata la struttura dei sedili, realizzati a molle anziché a cinghia. Modificato e potenziata la climatizzazione con l’introduzione di due bocche per l’uscita dell’aria calda situate nella parte posteriore del tunnel. I finestrini posteriori, prima apribili a scorrimento, divengono apribili a compasso.

Dal marzo 1965 al gennaio 1967 segue il modello Nuova 500 F.
È caratterizzata da serbatoio da 22 litri e forma allungata, eliminazione delle cromature sul cofano e sulle fiancate all’altezza delle maniglie (rimangono quelle sui sottoporta) e coppe ruote meno bombate (tipo 850).

All’interno l’impostazione è la stessa della berlina “F”, cruscotto con scala , scritta “Generat.” anziché “Dinamo” sulla spia del generatore, spie abbaglianti a destra del cruscotto e frecce a sinistra, interruttori luce quadro, luci e tergicristallo allineati.
Nuovo motorino tergicristallo (più battute al minuto). Reggispinta della frizione a sfere anziché in grafite.

 

Dal febbraio 1967.

Con l’entrata del marchio Autobianchi nell’universo Fiat, la produzione viene trasferita a Desio, prendendo la denominazione di “ Autobianchi Giardiniera 500 “.

Cambia il frontale, riprendendo quello della Bianchina, volante e cruscotto sono quelli che verranno poi montati sulla 500 R, neri.
Altre modifiche si susseguiranno negli anni, verrà prodotta anche una variante Furgoncino 500.Due soli posti anteriori e vano di carico più spazioso grazie alla mancanza del sedile posteriore.

I finestrini posteriori e la capote sono sostituiti da parti rigide in lamiera. Il tetto è irrobustito da quattro nervature e dietro ai sedili anteriori viene aggiunto un vano a pozzetto coperto da un coperchio in lamiera a filo del vano di carico.

La Giardiniera fù tolta dal mercato nel 1977

 

 

Caratteristiche Tecniche.“500 Giardiniera (G)”


Meccanica

Motore :Posteriore a sogliola, 2 cilindri orizzontali affiancati, 4 tempi, ciclo Otto.
Denominazione unità / Codice motore : 120.000 ( 1960 ) ,
120 D 000 ( 1961 – 1665 ), 120 F 000 ( 1965 – 1967 )
Alesaggio e corsa : 67,40 x 70 mm Cilindrata totale : 499,5 cc
Rapporto di compressione: 7,1:1 Potenza e regime : 21cv a 4000 giri/min Distribuzione: ad aste e bilanceri ,valvole in testa, albero a camme laterale comandato a catena Accensione : a batteria e spinterogeno , spazzola rotante e puntine platinate Alimentazione : 1 carburatore Weber invertito 26 OC Lubrificazione :a pressione con pompa a ingranaggi, filtro dell’olio centrifugo Raffreddamento : ad aria a circolazione forzata, valvola termostatica Impianto elettrico : a 12 Volt con batteria da 32 Ah

Trasmissioni e Freni


Trasmissione: ruote motrici posteriori
Cambio: a 4 velocità + RM non sincronizzate, comando a cloche
Rapporto della coppia conica: 8/41
Frizione: monodisco a secco
Freni: idraulici a tamburo sulle 4 ruote, freno di stazionamento meccanico a mano sulle ruote posteriori Ruote: a disco senza feritoie 31/2x12II

Pneumatici : 125x12NI Ammortizzatori: telescopici anteriori e posteriori Sospensioni  Anteriori: quadrilateri deformabili, bracci inferiori a balestra trasversale Sospensioni Posteriori: bracci triangolati oscillanti obliqui, molle elicoidali


Dimensioni e Pesi

Carrozzeria : chiusa con tetto apribile
Tipo di telaio : integrale con scocca metallica Carreggiata : anteriore 1121 mm; posteriore 1131 mm
Passo: 1940 mm Diametro sterzata: 8,600 m Sterzo: a vite e settore Altezza: 1354 mm Lunghezza: 3185 mm 
Larghezza: 1323 mm
Peso a pieno carico : 875 kg Peso in ordine di marcia : 560 Kg (555 Kg fino alla vettura numero 141707) Portata persone : n°4 + 50 K di bagaglio, oppure di 200 Kg di carico utile (abbassando la panca posteriore).

Prestazioni

Pendenza massima : 22% Consumo (l/100 km): 5,2 Autonomia: 400 km Velocità massima :oltre 95 km/h Prezzo di listino:565.000 lire

Numeri di Telaio

anno 1960. Auto prodotte : 27.367 Numeri Telaio : dal n° 000051 al n° 027418
anno 1961. Auto prodotte : 35.018 Numeri Telaio : dal n° 027419 al n° 062437
anno 1962. Auto prodotte : 19.795 Numeri Telaio : dal n° 062438 al n° 082233
anno 1963. Auto prodotte : 31.472 Numeri Telaio : dal n° 082234 al n° 113706
anno 1964. Auto prodotte : 24.337 Numeri Telaio : dal n° 113707 al n° 138044
anno 1965. Auto prodotte : 23.137 Numeri Telaio : dal n° 138045 al n° 161182

Gamma Colori

Blu scuro  ( 415 ). Dal 1957 al 1975 ; Bianco ( 233 ). Dal 1963 al 1975; Beige sabbia ( 583 ). Dal 1963 al 1967 ; Blu cenere  ( 466 ). Dal 1964 al 1968 ; Blu chiaro ( 363 ). Dal 1962 al 1962 ; Blu medio  ( 469 ). Dal 1962 al 1963 ; Grigio acciaio  ( 675 ). Dal 1963 al 1968 ; Grigio chiaro  ( 615 ). Dal 1961 al 1962 ; Rosso medio  ( 115 ). Dal 1961 al 1962 ; Rosso scuro  ( 165 ). Dal 1965 al 1968; Verde chiaro  ( 363 ). Dal 1957 al 1968

 

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