Teoria dei nove, la scienza dei nove punti

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Esistono menti che si interrogano, che desiderano la verità del cuore, la cercano, si sforzano di risolvere i problemi generati dalla vita, cercano di penetrare loro stesse e l’essenza delle cose e dei fenomeni. Se un uomo ragiona e pensa bene, non importa quale cammino egli segua per risolvere questi problemi, deve inevitabilmente ritornare a se stesso e incominciare dalla soluzione del quesito di che cosa egli stesso sia e di quale sia il suo posto nel mondo che lo circonda.  Georgii  Ivanovitch  Gurdjieff  (1879 -1949  ) 

 

nove

Georgii  Ivanovitch  Gurdjieff, di origini , greco-ortodossa , il padre ,  armene , la madre .

 

E’ stato testimone del conflitto tra la tradizione cristiana e l’islamica. Visse , la sua gioventù nel punto d’incontro tra Europa ed Asia, proprio a metà strada tra Occidente ed Oriente.

Stando ai resoconti, verso la fine dell’Ottocento ebbe modo di  viaggiare in molti paesi d’Oriente per cercare di apprendervi i saperi di tradizioni antiche. 

L’incontro con  un derviscio afghano lo avrebbe aiutato ad entrare in contatto con rappresentanti di una congrega Sarmouni  presso un monastero in Turkestan.

Qui avrebbe appreso dottrine segrete, sarebbe stato iniziato alla conoscenza di pratiche e riti iniziatici e avrebbe incontrato,Grandshaykh Abdullâh ad-Daghistâni, 39° capo spirituale della confraternita Sufi Naqshbandi.

 

Il termine Naqsh significa  :  sigillo, simbolo, segno. Un uomo che dà un segno, che creano un simbolo, che hanno il potere di generare  il simbolismo.

 

Durante questo periodo , il capo dei Sufi  raccontò di aver ricevuto la visita di Gurdjieff  a cui passò parte della  TEORIA DEI NOVE, LA SCIENZA DEI NOVE PUNTI , ma non gli diede il permesso di trasmetterla ad altri.

 

Per i Sufi Naqshabandi la “scienza dei nove punti” è considerata rappresentazione dell’archetipo  del cuore “ il suo cuore alla  Presenza Divina “ . I Naqshbandi , hanno un principio che dice : “ ..che l’uomo deve mirare a una perfetta armonia tra vita interiore e vita esteriore …”

 

Intorno al 1913 incominciò ad organizzare intorno a sé gruppi di allievi, provenienti in gran parte dall’intellighenzia russa .

A questi allievi  Gurdjieff  trasmise in maniera orale ,una pratica antichissima diffusa in gran parte dell’Asia  secondo cui certe informazioni non venivano mai messe per iscritto, ma si trasmettevano sempre oralmente, il suo SISTEMA. I RISVEGLIO della COSCIENZA

 

 

 

 

 

Spiegò anche come questo simbolo fosse usato come speciale strumento per comprendere il meccanismo di ogni sistema relativamente chiuso, come il sistema solare e le leggi che lo governano, il funzionamento dell’organismo umano, degli organismi vegetali.

 

 

 

 

Il suo lavoro, continuò, attraverso le traversie della rivoluzione bolscevica . Nel 1922 riuscì a stabilirsi Fontainbelau, in Francia. Fu in questa sede che fondò il suo Istituto per lo Sviluppo Armonico dell’Uomo

Sebbene egli chiedesse ai suoi allievi un’estrema discrezione, i gruppi in Francia si espansero in continuazione, anche nel corso della guerra .

Dopo la guerra, la famiglia internazionale di allievi di Gurdjieff si riunì nuovamente attorno a lui. Egli compì la sua ultima visita in America nel dicembre 1948 e, nonostante fosse malato, continuò intensamente il proprio lavoro fino alla sua morte.  Morte avvenuta a Parigi in 29 ottobre dell’anno seguente.

 

“ queste cose che vi sto dicendo risalgono a moltissimi anni fa, forse a 4.500 anni fa …”

 

Omero  ( 750 a.C. circa )Nel suo poema epico Odissea  incontrò i nove caratteri in sequenza. Omero ne descrisse gli stili e il modo di relazionarsi. La storia è pervasa di significati simbolici e  contiene una saggezza sacra che illustra il viaggio dell’anima e il funzionamento del cosmo.

 

 “ la musica e l’armonia musicale dell’universo coincidono con l’aritmetica e la e geometria queste sono il reale.”

 

 

Pitagora  ( 580 a.c. circa ). La geometria sacra del Pitagorici  sosteneva che la natura ultima della realtà fosse matematica e che, il “Numero” è la “misura” di tutte le cose e la radice delle proporzioni dell’Armonia Universale.

 

Questa matematica mistica che voleva cogliere l’essenza delle cose, è passata attraversoPlatone  ( Atene 427 a.C. – 347 a.C )  e i successivi  neo-Platonici come strumento scientifico e magico  in grado di cogliere i legami che esistono tra i vari elementi del cosmo .

La teoria dei nove Punti  appare nell’ambito dell’esoterismo ebraico, nelle opere del filosofo ebreo di lingua greca . Filone ( Alessandria d’Egitto 13 a.C. – 45 d.C. ).

Successivamente, la Teoria dei nove punti si evidenzia come , Albero della Vita e  nel simbolismo a nove livelli della Cabala.

 

Nello stesso periodo, lo Gnosticismo ,dalla parola greca gnósis, conoscenza , movimento nato in parallelo alla Chiesa che si riferiva all’insegnamento segreto impartito da Gesù a pochi dei suoi discepoli, parlava dei tre centri e delle loro sedi.

Nell’esoterismo cristiano del V sec. d.C. il teologo bizantino Pseudo Dionisio l’Aeropagita, anch’egli influenzato dal Neoplatonismo, scrive : 

 

La Gerarchia Celeste il cui lo schema è composto  di tre Gerarchie o Sfere o triadi di angeli che  contengono ognuna tre Ordini o Cori.

 

Il grande Padre della chiesa orientaleMassimo il Confessore  ( Costantinopoli 580 – Schemaris, Lazica 662 parlò di tre tipi di creature e di tre radici esistenziali. Parlò, inoltre di come Dio sia persone, essenza ed energia pur essendo assolutamente e semplicemente Uno

Quasi contemporaneamente, dall’altra parte del pianeta, In India, nel VII secolo il filosofo Gaudapada  dava la prima esposizione sistematica  all’Advaita Vedanta  come disciplina filosofica.

 

Nella Triplice Scienza dei Veda  (dalla parola sancita vidya, che significa Conoscenza, gnósis, sophia, in particolare quella conoscenza che verte sui Princìpi, sulle cause e i fondamenti ultimi delle cose )  La Realtà Suprema è chiamata “Unico Essere”. La Dottrina Advaita (non-dualità) dell’Uno, l’Assoluto che l’essere umano può accostare attraverso tre tipi di esperienza: sensoriale, sottile e della testimonianza.

 

Sempre nel VII secolo, quasi contemporaneamente alle grandi comunità monastiche del mondo cristiano, una minoranza di religiosi islamici si riuniva in confraternite, alla ricerca di una più autentica e profonda adesione spirituale con l’Eterno. 

 

A causa del mantello di lana grezza che indossavano, quei religiosi vennero chiamati :  Sufi   “coloro che vestono di lana”.

 

Successivamente, variazioni della scienza dei nove punti compaiono nelle tradizioni islamiche sufi, in particolare negli scritti del teologo, filosofo e giurista persiano: Abu Hamid Ibn Muhammad Ibn Muhammad al-Tusi al-Shafi’i al-Ghazali ( Tus in Khorasan, Iran settentrionale  1058 – 1111 ).  Al-Ghazali contribuì molto al Sufismo e quando le sue opere furono tradotte nel XIII secolo, influenzò il pensiero medievale ebraico e cristiano.

 

Dante  Alighieri (Firenze 1265 – Ravenna 1321) Il suo viaggio dell’anima descritto nella Divina Commedia  si compone di tre momenti fondamentali,  Inferno, Purgatorio e Paradiso.  Composti da 33 canti ciascuno. Nella discesa agli inferi visita le nostre più profonde ferite diventate coazioni incontrollabili dell’ego. Nell’ascensione della montagna ci conduce al limite estremo delle possibilità umane, proprio come accade a tutti coloro che si occupano di Enneagramma. Che sia per ricerca spirituale, crescita personale o efficienza nel lavoro, molti vogliono scalare la Loro montagna. C’è poi la visita ai cieli, gli stati superiori dell’Essere che sono accessibili tramite l’iniziazione o la contemplazione

 

Johann Sebastian Bach  (Eisenah,1685 – Lipsia,1750). Bach era  sensibilissimo alla  struttura matematica della musica , costruita in base ai  princìpi di simmetria aritmetica  e geometrica.

 

 “ vi è una struttura che sorregge e regola il processo “

 

Nel 1949 l’opera  di D. Ouspensky : Frammenti di un insegnamento sconosciuto, rese pubblica l’esistenza del simbolo.  

 

Enneagramma : Simbolo Vivente, non un modo di pensare lineare, ma insieme.

 

Un modello dinamico che sintetizza l’universo, tanto a livello macrocosmico quanto a quello microcosmico

 

In un’altra parte del globo, Oscar  Ichazo,  (Roboré, Bolivia, 1931)   dal 1955 cominciò a insegnare l’Enneagono,  come lui definì la figura divisa in nove parti. Ha sostenuto di avere avuto fin da piccolo delle crisi psichiche, di avere seguito un esperto di yoga e arti marziali, di essere stato iniziato da sciamani delle Ande, di avere studiato con un gruppo di mistici a Buenos Aires. A 19 anni ha  viaggiato nel Turkestan e nell’Afghanistan dove avrebbe rintracciato la stessa scuola esoterica incontrata da Gurdjieff.

Nel 1968 ha fondato l’Istituto di Gnoseologia a Santiago del Cile, con un dipartimento ad Arica, un villaggio al confine fra Cile e Perù, dove insegnava che

 

i nove punti dell’Enneagramma si riferiscono a nove distinti ego, o tipi di personalità.

 

 

Nel 1969 tenne un corso per psicoterapeuti a Santiago del Cile, il cui tema era L’ennegramma come mappa della psiche umana e delle sue fissazioni caratteriali.

 

Tra i partecipanti di questo corso c’era Claudio Naranjo ( Santiago del Cile, 1932 ),psichiatra, psicoterapeuta e ricercatore associato presso l’Università del Cile e di Berkeley in California .

 

Naranjo riconobbe il potere dell’Enneagramma come strumento psicologico e il suo potenziale come parte di un serio lavoro spirituale.

 

Pur avendo fatto voto di riservatezza a Ichazo riguardo alle informazioni ricevute nel suo istituto, portò le teorie del boliviano a Esalen e nel 1969 istituì la sua scuola , il SAT. Seekers After Truth, Ricercatori di Verità .

Rielaborò le descrizioni fondamentali degli enneatipi in modelli di carattere psicologicamente coesivi e le codificò nel linguaggio psicologico contemporaneo. Intrecciò il suo distillato di esperienza da varie tradizioni e su queste basi mise insieme la sua teoria, introducendo così l’Enneagramma nella psicologia contemporanea occidentale. 

 

Faceva parte di quel gruppo originario la sua compagna Kathleen Riordan Speeth, figlia di due allievi diretti di Gurdjieff, la quale abbandonò la Fondazione Gurdjieff per il SAT, portandosi dietro le sue ampie conoscenze delle tecniche gurdjieffiane .

Helen Palmer scoprì l’Enneagramma ai corsi di Kathleen Speeth e creò subito la sua scuola di tipologia e di utilizzo di “psicotecnologie” e “tecnologie spirituali”.

Insieme a lei c’era padre Robert Ochs che introdusse presso la Loyola University di Chicago il primo corso sull’Enneagramma accettato dalla Chiesa Cattolica

 

 

Tramite Ochs l’Enneagramma trovò la sua via nella formazione all’interno della comunità gesuita, richiedendo il vincolo di segretezza ai partecipanti dei suoi corsi, ma il discepolo padre Pat O’Leary rese pubblico ciò aveva compreso sull’Enneagramma pubblicando il primo libro ufficiale. A questo volume seguirono vari testi di Don Richard Riso .

 

 “ siamo tutti fatti a immagine di Dio e che pertanto ognuno di noi riflette uno dei nove aspetti o volti,  o nove immagini del suo amore.”

 

 

 

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