Si è svolto a Roma il dibattito “Il futuro dell’auto tra bonus e malus“.

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Si è svolto a Roma il dibattito Il futuro dell’auto tra bonus e malus “.

Il dibattito si è svolto all’interno della presentazione della 5 edizione di Parco Valentino , il 26 Febbraio 2019

 

Insieme ad Andrea Levy, Presidente Parco Valentino, hanno partecipato al dibattito Michele Crisci (Presidente UNRAE), Adolfo De Stefani Cosentino (Presidente FEDERAUTO), Paolo Scudieri (Presidente ANFIA), Angelo Sticchi Damiani (Presidente ACI). La tavola rotonda è stata moderata da Andrea Brambilla, direttore editoriale Conti editore.

 

Michele Crisci , Presidente UNRAE, ha sottolineato che :

 

L’UNRAE ritiene che l’introduzione dell’eco-tassa (malus) per l’acquisto di una autovettura nuova con emissioni superiori a 160 g/km di CO2 non avrà alcun effetto sulla riduzione dell’inquinamento atmosferico, né nel breve e né nel lungo periodo, innanzitutto perché la norma è stata tarata sulla CO2, che è un climalterante e non un inquinante, ma soprattutto perché nelle strade italiane continueranno a circolare veicoli molto più inquinanti (il 34% con oltre 18 anni di età) sui quali occorrerebbe urgentemente intervenire favorendone una massiccia sostituzione.

A poi aggiunto:

A questo vanno aggiunti gli effetti negativi, anche psicologici, che una imposta genera su tutti i potenziali acquirenti di autovetture. Per quanto riguarda invece gli eco-incentivi (bonus) sulle autovetture nuove con emissioni fino a 70 g/km di CO2, in principio la direzione è giusta ma il contesto economico in peggioramento contrasterà con lo stimolo che negli auspici del Governo dovrebbe realizzarsi grazie a tale misura.

Staremo a vedere, come abbiamo detto sin dall’inizio, gli incentivi non erano necessari e sarebbe stato preferibile focalizzare tutti gli sforzi sulle infrastrutture.

Bene dunque la previsione di legge in tal senso, circa la defiscalizzazione degli impianti di ricarica, anche se sarebbe stato auspicabile un intervento più importante. Infine, l’UNRAE ha constatato con dispiacere che il Governo non ha fornito con il dovuto anticipo informazioni sulle modalità operative delle misure lasciando pertanto gli operatori del settore in uno stato di incertezza a pochi giorni dall’entrata in vigore (1° marzo). A tal riguardo l’UNRAE auspica che l’intempestiva attuazione di tali misure non deceleri ulteriormente il trend del mercato.

 

 

Adolfo De Stefani Cosentino , Presidente Federauto

 

 

Il Presidente di Federauto , ha iniziato il suo intervento, al dibattito, partendo dalla considerazione di quanto accade sul mercato.

Gli ultimi mesi del 2018 hanno registrato un calo di vendite e immatricolazioni, continuato nel 2019. In questo contesto, l’introduzione del malus sarebbe letto dagli acquirenti come un ulteriore balzello sull’auto. In quanto tassazione sull’immatricolazione, provocherebbe un’ulteriore contrazione del mercato e lo Stato, in stretta conseguenza con il calo degli acquisti, realizzerebbe meno introiti in termini di IVA e IPT.

ha poi sottolineato come:

Non è riducendo l’immissione sul mercato di autovetture rispondenti alle più stringenti regolamentazioni sulle emissioni che è possibile diminuire il livello di inquinamento prodotto dall’autotrazione. Questo obiettivo lo si può raggiungere solamente togliendo dalla circolazione le vetture a più alto inquinamento

 

 

 

Paolo Scudieri , Presidente ANFIA

 

 

ANFIA ha in più occasioni cercato di sensibilizzare le istituzioni sulla crisi che stava per colpire il settore automotive, storico precursore dei cicli economici.

Ora, il preoccupante calo della produzione industriale, per l’automotive a -3,4% a fine 2018, con una contrazione delle autovetture prodotte del 10%, complici anche gli impatti della regolamentazione europea e della transizione produttiva da essa innescata, comincia a destare attenzione in Parlamento. Speriamo, quindi, di poter introdurre a breve, proprio lavorando con le istituzioni, strumenti di politica industriale adeguati a supportare le imprese in questo difficile momento.

 

 

 

Angelo Sticchi Damiani ,presidente ACI.

 

 

Il presidente dell’Automobile Club d’Italia apprezza la volontà del Governo di rinnovare il parco circolante. Tutte le forme incentivanti come gli eco-bonus vanno in questa direzione e sono le benvenute. Ma non possiamo concordare sulle misure penalizzanti eco- malus che invece frenano le vendite ed ostacolano il ricambio.

ha continuato il suo intervento , aggiungendo :

Pur desiderandolo, tante famiglie non riescono a sborsare decine di migliaia di euro per un’auto nuova. Sarebbe opportuno aiutare chi sostituisce la sua vecchia auto con una usata più moderna, da Euro 4 in poi, ben più efficiente sotto il profilo dell’ambiente e della sicurezza stradale.

Non va dimenticato che il bollo auto è già commisurato alle emissioni dei veicoli, oltre che alla potenza. Proprio in merito alla tassa automobilistica ci lascia perplessi il dimezzamento così concepito alle vetture ultraventennali. Sarebbe meglio riservare la facilitazione ai soli veicoli di reale interesse storico. Veicoli elencati nella lista condivisa con tutte le realtà del settore  

 

 

 

Pietro Innocenti , Direttore Generale di Porsche Italia

 

Il direttore generale di Porsche Italia, intervenendo al dibattito , ha sottolineato, come  il provvedimento non è efficace al perseguimento dell’obiettivo di una mobilità realmente sostenibile ed è dannoso per le casse dello Stato.

Lo dimostra il fatto che i modelli ibridi ed elettrici sopra i 50.000€ + iva non godono di alcuna forma di incentivo, pur essendo quelli che garantiscono il maggior gettito di imposta indiretta.

Per trovare una soluzione al problema delle emissioni occorre invece definire provvedimenti che accelerino lo svecchiamento dell’attuale parco circolante.

Per esempio comunicando con il giusto anticipo l’entrata in vigore di meccanismi di malus sulle vetture obsolete e prive di valore storico. In modo da consentire ai consumatori di pianificare per tempo l’acquisto di una auto nuova o usata più recente e quindi meno inquinante

 

 

 

Ercole Messina ,Presidente AIRVO

 

Il presidente di AIRVO, ha iniziato il suo intervento, di partecipazione al dibattito con una domanda. Dobbiamo svendere le nostre automobili ?

Per quanto ridurre l’inquinamento ambientale e rinnovare il parco auto circolante rappresenti una priorità, riteniamo la recente normativa Eco Bonus e Malus, parzialmente efficace per il raggiungimento di tali obiettivi ed altresì incoerente con le logiche comunitarie di sviluppo e di tutela dei vari comparti economici coinvolti.

 

 

Massimo Nalli ,Presidente Suzuki

 

Massimo Nalli ,plaude all’intenzione dichiarata da parte del governo di sostenere l’acquisto di vetture particolarmente efficaci dal punto di vista del consumo e di supportare la realizzazione di colonnine di ricarica.

Tuttavia questa misura è fortemente limitata dalle risorse massime messe a disposizione.

I 60 milioni previsti per il 2019 basteranno per appena qualche migliaio di vetture, probabilmente meno dell’1% dell’intero mercato, cioè un tasso di innovazione del mercato decisamente insufficiente

 

 

Roberto Pietrantonio , Amministratore delegato Mazda

 

L’ Amministatore di Mazda, partecipando al dibattito, ritiene che questa misura abbia creato molto rumore per nulla

Disorientando invece i consumatori, con conseguenti rischi su un settore che ha un peso rilevante sul PIL in Italia. Molto rumore per nulla innanzitutto. Se guardiamo i dati di vendita del 2018, solo il 2,9% delle vetture immatricolate in Italia supera i limiti i 160 g/km di CO2 e addirittura solo lo 0,5% beneficerebbe dell’Ecobonus.

Questa sembra un’occasione persa dal governo di attuare un reale confronto tra le parti.

Le associazioni dei costruttori hanno suggerito a più riprese soluzioni che avrebbero maggiormente inciso rispetto agli obiettivi di riduzione di emissioni di CO2 e di miglioramento della qualità dell’aria.

Se a tutto questo si aggiunge il mancato coordinamento con gli Enti locali. Enti che agiscono proponendo soluzioni spesso in contrasto con le finalità della manovra stessa. Un esempio su tutti la demonizzazione tout-court della tecnologia diesel, si compone un quadro molto confuso e a dir poco preoccupante.

Questa preoccupazione cresce ancor di più quando alla mancanza di visione strategica si aggiunge un’approssimativa formulazione dell’implementazione di questa manovra che crea ulteriore sconcerto tra gli operatori.

In sintesi, questa misura non porterà benefici concreti rispetto alle emissioni di CO2. Piuttosto, porterà incertezza tra i consumatori. Rischiando di deprimere un mercato già in sofferenza con conseguenze importanti sull’economia del Paese

 

 

Il sistema automobilistico si compatta e porta avanti, coeso, le ragioni di un settore che teme fortemente il contraccolpo dei cosiddetti malus previsti dalla nuova tassa sull’automobile, proponendo misure alternative per salvaguardare l’ambiente e supportare il mercato automobilistico italiano.

Parco Valentino vuole essere un contenitore, un punto d’incontro, esattamente come è accaduto con la tavola rotonda Il futuro dell’auto tra bonus e malus. Andrea Levy

 

 

 

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