“L’economicità dei nuovi servizi di mobilità condivisa promuove la mobilità delle persone .L’accessibilità del territorio con effetti positivi sia per la crescita economica che per la riduzione delle diseguaglianze sociali e territoriali.”
Un nuovo modello di mobilità condivisa da Circolo Vizioso a Circolo Virtuoso. Da un modello di mobilità centrato sul mezzo di proprietà.A un modello che offre una molteplice offerta di servizi e di mobilità condivisa.
L’espansione territoriale, l’urban sprawl, rapida e disordinata delle città e la localizzazione delle aree urbane hanno creato nuove forme di infrastrutture stradali. Gli spostamenti e la motorizzazione di massa hanno ridotto l’accessibilità in grandi parti della città. Si crea cosi un circolo vizioso in cui l’auto diventa un elemento dominante.
Le città diventano luoghi per un solo mezzo. Un mezzo irrinunciabile ed insostituibile.
La rigenerazione urbana e la relativa valorizzazione immobiliare, hanno compresso le spinte all’espansione urbanistica. Questi elementi riducono la propensione al possesso e all’uso dell’automobile privata.
L’aumento dell’offerta di servizi di mobilità condivisa, hanno migliorato l’accessibilità all’interno della città.
Una mobilità condivisa efficiente nelle città crea opportunità economiche. Favorisce l’integrazione sociale,facilita l’accesso ai mercati e migliora la qualità della vita dei cittadini.
La mobilità condivisa, nelle diverse tipologie esistenti, concorre a innovare il modo in cui per decenni si è pensato al trasporto. Basandosi sul concetto di “accesso al servizio” e “uso temporaneo” di un veicolo senza che ve ne sia il possesso da parte dei cittadini.
IL Carsharing
Il carsharing è un servizio che consente di noleggiare automobili per breve tempo senza bisogno di assistenza da parte di personale.
Ad oggi i sistemi di carsharing sono principalmente quattro:
Station Based
I veicoli sono parcheggiati in apposite aree sono prelevati senza interazioni con il personale.
Il veicolo attraverso, un App o sito web ,viene prelevato per poi essere riconsegnato al termine dell’utilizzo.
Questo servizio è usato prevalentemente nell’ambito del circuito ICS. La flotta che appartiene a questo servizio e del 16%. Utilizzato per spostamenti fuori dall’area urbana, con spostamenti di medio-lungo raggio.
Il servizio Station Based comprende due sottosistemi:
il servizio round trip in cui la riconsegna avviene nella medesima stazione .
il servizio one-way che permette di poter lasciare la vettura in una stazione diversa da quella di prelievo.
Free Floating
Servizi free floating o a flusso libero.
Non sono previste stazioni, le auto dotate di GPS e vengono localizzate dall’utente con un’App.
Tutti i principali operatori privati utilizzano questo tipo di servizio. L’ 84% dei veicoli appartiene a questo servizio. Questo tipo di servizio è prevalentemente utilizzato per spostamenti brevi, compiuti in ambito urbano
Peer-to-peer
Il carsharing peer-to-peer è un servizio di noleggio fra privati. Permette al proprietario di un veicolo di affittare il suo mezzo ad altri utenti.
Il noleggio di breve durata avviene tra privati che sono registrati nella stessa piattaforma di condivisione.
La piattaforma gestisce le pratiche di affitto del veicolo e la copertura assicurativa. La data e il luogo di prelievo e di riconsegna del veicolo sono invece concordate tra privati.
Per il prelievo del “ mezzo” esistono due sistemi. Il primo prevede lo mano delle chiavi . Il secondo prevede l’istallazione di un dispositivo permette l’apertura tramite smartphone o carta elettronica o magnetica.
Carsharing di nicchia
Sistemi a rete chiusa. Sono in uso per specifiche comunità o Aziende
Il Carsharing in Italia
Con il decreto del Ministero dell’Ambiente del 27 marzo 1998 ,Interventi per la mobilità sostenibile, vengono a crearsi le condizioni per lo sviluppo del Carsharing nelle città italiane.
L’Art. 4 di questo Decreto prevedeva che i Comuni incentivassero.
“associazioni o imprese ad organizzare servizi di uso collettivo ottimale delle autovetture (Carpooling), nonché a promuovere e sostenere forme di multiproprietà delle autovetture destinate ad essere utilizzate da più persone, dietro pagamento di una quota proporzionale al tempo d’uso ed ai chilometri percorsi (Carsharing)”.
A questo scopo il Decreto stanziava una somma iniziale di 8,5 miliardi di lire. Tali risorse erano destinate alla riduzione dell’inquinamento nelle aree urbane di cui l’istituzione dei servizi di Carsharing era parte essenziale.
In questa ottica prende forma il programma Iniziativa Carsharing (ICS). Una associazione con cui i Comuni a partire dal 2001 hanno potuto mettere in campo i primi servizi di Carsharing italiani secondo uno standard tecnico comune
Con l’introduzione del Carsharing Free Floating a Milano, avviato da Enjoy e Car2go nel corso del 2013, il Carsharing italiano innesta un’altra marcia. Il cambiamento avviene sia sul piano qualitativo che quantitativo, che coinvolge, a seguire, le città di Roma, Firenze e Torino.
Gli operatori di Carsharing in Italia
Gli operatori della mobilità condivisa in Italia sono sia pubblici che privati. Sono questi ultimi i maggiori operatori in termini ampiezza della flotta.
Il maggior operatore italiano di Carsharing in Italia per numero di flotte ed iscritti è Enjoy, seguito da Car2go. Al terzo posto si piazza il circuito ICS, che precede di poco ‘Ngo.
Tra il 2013 e il 2015 il numero degli iscritti ai servizi di Carsharing è cresciuto di dodici volte. Il numero dei noleggi è cresciuto di trenta volte.
Attualmente la diffusione del Carsharing in Italia è il risultato della forte crescita dei servizi a flusso libero. Una diffusione che ha interessato tutto il mondo industrializzato negli ultimi tre/quattro anni.
In Italia la mobilità condivisa è presente in 29 città. In sette città è presente il Carsharing Free Floating, in 26 sono presenti servizi di Station-Based.
L’Italia Settentrionale vede coinvolte 23 città, il Centro Italia tre città, nel Meridione d’Italia il numero di città coinvolte sono cinque.
In tutte le 12 città italiane con popolazione maggiore di 250.000 abitanti esiste un servizio di Carsharing. Non sono presenti servizi nelle città di Reggio Calabria e Messina. In 30 dei 110 capoluoghi di provincia è presente un servizio.
Il 17 % delle città medio/grandi , con popolazione da 60.000 a 250.000 abitanti, è attivo un servizio di Carsharing.
La flotta del Carsharing
I veicoli condivisi a Luglio 2016 sono 5.764 . La flotta di Carsharing è diffusa al Nord il 56 % , il 39% al Centro, al Sud è presente solo il 5%.
89% dell’intera offerta dei veicoli condivisi a livello nazionale, a flusso libero, è concentrata in quattro città Italiane : Torino, Milano, Firenze, Roma.
Il 34% della flotta di Carsharing è presente a Milano, il 27% a Roma, il 16% a Torino e 11% a Firenze. I 600 veicoli rimanenti della flotta è distribuita nelle altre città, con una forte prevalenza nelle città del Nord.
Firenze, con un’offerta di 17 auto ogni 1000 abitanti, risulta la città italiana con il maggior numero di auto condivise per abitante, seguita da Milano, Torino e Roma.
A Firenze appartiene un altro primato:
“ Attualmente, la quota maggiore di auto condivise rispetto all’intero parco circolante si trova a Firenze: al 31/12/2015 circolano 34 veicoli in condivisione ogni 10 mila auto di proprietà. Milano è seconda, segue Torino e poi Roma.”
La composizione della Flotta
La flotta di ICS è composta per il 63% a benzina, per il 16% a gasolio , il 13% a gas e per per l’8% di veicoli ad alimentazione elettrica. Questi operatori offrono un servizio differenziato che risponde a varie esigenze
Tutti i veicoli in condivisione possiedono una cilindrata medio/bassa, inferiore a 1400 cc.
La flotta in condivisa italiana ha per il 39% “ mezzi” classi EURO 6. Va sottolineato che il dato nazionale di “ mezzi” EURO 6 circolanti in Italia e del 3%
Car2go utilizza prevalentemente Smart Fortwo, Enjoy Fiat 500, Share’NGo dispone esclusivamente di Equomobili ZD elettriche.Recentemente Car2go sta inserendo anche delle Smart ForFour ed Enjoy sta puntando decisamente anche sullo scootersharing oltre ad utilizzare Fiat 500L.
La flotta di ICS è composta per il 63% a benzina, per il 16% a gasolio , il 13% a gas e per per l’8% di veicoli ad alimentazione elettrica. Questi operatori offrono un servizio differenziato che risponde a varie esigenze
La quota elettrica di questo parco corrisponde a circa il 12% del totale, della flotta condivisa.
Gli iscritti al Carsharing
Di norma gli operatori di Carsharing mettono a disposizione la propria flotta esclusivamente ai propri iscritti. Il 91% è iscritto a servizi a flusso libero,il restante 9% si è abbonato agli altri tre sistemi
Gli italiani iscritti ai servizi di Carsharing al dicembre 2015 sono circa 700 mila.
Il 98% degli iscritti risiede nelle città di Roma, Firenze, Milano, Torino, mentre il restante 2% è ripartito fra le altre città in cui è attivo il Carsharing.
Milano, con circa 370 mila iscritti, è la città italiana in cui vi è il maggior numero di utenti di Carsharing. Segue Roma con circa 220 mila utenti davanti a Torino e Firenze
La quota degli iscritti che utilizzano il Carsharing abitualmente supera il 40% del totale degli iscritti, con un massimo del 93% registrato a Brescia ed un minimo, intorno al 20%, riscontrato a Parma.
L’utilizzo del Carsharing
In Italia nel 2015 sono stati effettuati complessivamente circa 6,5 milioni e mezzo di noleggi con una percorrenza complessiva di 50 milioni di km.
A Milano per esempio la quota degli spostamenti giornalieri effettuati con una modalità condivisa rappresenta l’1,3% degli spostamenti con auto che avvengono nell’area urbana.
Il 90% dei noleggi relativi ai servizi a flusso libero registra spostamenti fra 1 e 11 km. Con una percorrenza media di 6,27 km e a spostamenti di 19,28 minuti (soste escluse). Per ciò che riguarda i servizi di Carsharing tradizionale emerge che la quota più grande corrisponde a percorrenze fra 12 e 75 km, con un noleggio medio di 40,91 km e spostamenti di 6 ore (soste comprese).
Lo spostamento medio in area urbana in Italia è di circa 16 minuti.
Per quanto riguarda le fasce orarie i servizi utilizzati sono prevale prevalentemente nelle ore serali.
L’utilizzo della mobilità condivisa è maggiore nei giorni feriali rispetto a quello dei festivi.
Conclusioni
In molti paesi industrializzati si registrino fenomeni di riduzione del tasso di motorizzazione e della domanda di trasporto automobilistica. E’ cresciuta , invece, la domanda di trasporto pubblico, si è diffusa la sharing mobility.
“Questi fenomeni si osservano in particolare in quelle grandi città altamente terziarizzate dove il reddito disponibile e il capitale umano è più alto. Dove un tessuto edilizio denso e compatto ospita una forte concentrazione di popolazione e di attività sociali ed economiche. Dove esiste una rete di trasporto pubblico veloce e ad alta capacità e dove sono attive da tempo diverse forme di limitazione della circolazione e della sosta di veicoli privati “ GOODWIN,2012
Il nuovo millenio , porta con se un cambio di percezione verso uno dei simboli delle società avanzante : l’automobile.
Essa non è più un simbolo di benessere, il muoversi con la propria auto è una delle possibilità tra le molte a disposizione. L’automobile è in trasformazione è i cambiamenti tecnologici , portano a un radicale ripensamento dell’intero profilo della mobilità condivisa, specie quella urbana.
Sono segnali che arrivano e investono le aree più ricche ed avanzate del pianeta e in particolare le città a loro volta più importanti e produttive.
Tratto da: 1° Rapporto nazionale
La Sharing Mobility in Italia : numeri fatti e potenzialità