Il cavallino rampante, un simbolo per Due UOMINI

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Il cavallino  era ed è rimasto nero; io aggiunsi il fondo giallo canarino che è il colore di Modena  ” E.Ferrari.

Mutò il colore del cavallino rampante da argenteo in nero per farlo spiccare maggiormente rispetto al colore della fusoliera.

 

Nato il 9 maggio 1888, a Lugo, da una famiglia ricca ,il padre Enrico era uomo d’affari e proprietario terriero, mentre la madre era la Contessa Paolina de Biancoli . Dopo aver terminato gli studi si iscrive alla Scuola militare  di Modena.
Nel 1909 frequenta la Scuola di Cavalleria a Pinerolo, dove viene promosso al grado di sottotenente nel luglio 1910.
Il  2° Reggimento “Piemonte Reale”  è stato fondato nel 1692 dal Duca di Savoia col motto “Venustus et Audax”. Si tratta di uno dei più prestigiosi reparti dell’esercito italiano e come stemma araldico porta il cavallino rampante   argenteo su campo rosso, guardante a sinistra e con la coda abbassata.
Assegnato al 1° Squadrone del Reggimento “Piemonte Reale” di stanza a Roma nella caserma “Castro Pretorio”, dove dimostrò le sue doti di cavaliere vincendo il concorso ippico di Tor di Quinto .

Nel 1912 segue i corsi di pilotaggio civile a Reims, dove consegue il brevetto di pilota, “ ora mi accorgo di avere avuto un’idea meravigliosa, perché l’aviazione ha progredito immensamente ed avrà un avvenire strepitoso  ”.

Allo scoppio del primo conflitto bellico fu assegnato alla Seconda Squadriglia da ricognizione e combattimento.

Il 25 agosto del 1915 comincio i voli di pattugliamento.

cavallino rampante

La prima vittoria di Francesco Baracca arriva in una giornata di primavera, il 7 aprile del 1916.
Nel giugno del 1916 viene promosso Capitano. All’inizio di maggio del 2016, ha ottenuto sette vittorie individuali e tre in collaborazione, diventando un Asso dell ‘Aviazione , con tutta la celebrità che ne conseguiva.

Scrisse di lui G. D’Annunzio  “ Fu tra i maschi generato dalla matrice ferrigna dove si stampa il meglio della gente di Romagna.

Il 1 maggio del 1917  viene trasferito alla 91 Squadriglia Aeroplani da Caccia, la Squadriglia degli Assi. La squadriglia era formati da Assi che F. Baracca aveva scelto. La sua unità aveva in dotazione il nuovo Nieuport 17 costruito in Italia dalla Macchi ed alcuni SPAD VII e XIII.

Sul lato destro della fusoliera di questi velivoli i piloti usano applicare le loro insegne personali : il cavallino rampante

Francesco Baracca sceglie di adottare , sulla fusoliera del suo SPAD S. VII  lo stesso stemma del “Piemonte Cavalleria” quale emblema personale per rivendicare le personali origini militari e l’amore per i cavalli. Mutò il colore del cavallino da argenteo in nero per farlo spiccare maggiormente rispetto al colore della fusoliera. L’attaccamento al Reggimento di provenienza è peraltro confermato dal fatto che Baracca conservò sull’uniforme i baveri rossi e sul berretto la granata a fiamma dritta a cui aggiunse una piccola elica.
Agli inizi di settembre del 1917 viene promosso Maggiore. Nello stesso mese diventa l’asso italiano con il maggior numero di Vittorie.Ritorna in azione nel maggio 1918 e il 15 giugno dello stesso mese raggiunge la sua 34 vittoria.

Il 19 giugno 1918 presso Nervesa della Battaglia, viene abbattuto, perdendo la vita.

Guelfo Civinini, inviato del Corriere della Sera, scrisse dalla linea del Piave:
“ nel cielo della battaglia na volante mitragliatrice da avant’ieri sera tace, la più temuta dall’austriaco, quella del Maggiore Francesco Baracca “
 

Il 16 giugno del 1923 si corre il Gran Premio del Savio.
il cavallino rampante

Un circuito di 44 Km, sulle strade polverose della Romagna. A bordo di di un’ Alfa Romeo RL-Targa Florio insieme a Giulio Ramponi, vince il primo Circuito del Savio , un giovane pilota di 25 anni, si chiama Enzo Ferrari. Il Conte Enrico Baracca vede sul podio quel giovane ragazzo e lo vuole conoscere.

Da quel incontro, come lo stesso Ferrari scrive il 3 luglio 1985 allo storico lughese Giovanni Manzoni, nasce quello successivo con la madre, contessa Paolina Biancoli. “Fu essa a dirmi un giorno  ” scrive il costruttore di Maranello : “Ferrari, metta sulle sue macchine il cavallino rampante del mio figliolo. Le porterà fortuna  ”

Conservo ancora la fotografia di Baracca, con la dedica dei  genitori con cui mi affidano l’emblema  ” , conclude Ferrari , “Il cavallino era ed è rimasto nero; io aggiunsi il fondo giallo canarino che è il colore di Modena  ”.

 

 

 

 

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