Lancia Stratos, 1973 – 1975

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Lancia Stratos una seducente icona, dove ogni spettatore cerca di fermarla su un negativo di una pellicola.

 

 

Nel 1969, la Famiglia Pesenti cede per una cifra simbolica il marchio Lancia alla Fiat. Ponendo fine ad una storica rivalità tutta torinese tra i due marchi. Il “ gioiello” della casa Lancia, la Squadra Corse non viene intaccata dalle vicende delle due case automobilistiche torinesi.

Tuttavia i tecnici si trovano a dover pensare al futuro. Il potere della Fulvia HF1.600 incominciava a essere messo in discussione dai francesi della Renault, con il modello Alpine.

Nuccio Bertone, dopo aver creato per la Lamborghini la Miura e innamorato del motore centrale, voleva continuare e ampliare questo tema.

Si deve a Lui l’idea Stratos. Lui scisse il primo capitolo della Storia. Fu proprio lui a compiere il primo decisivo passo perché la storia della Stratos facesse il suo corso.

Acquistò una Fulvia HF di seconda mano e affido il progetto a Marcello Gandini, che già aveva mostrato tutto il suo genio con la Miura.

StratosLe soluzioni originali adottate e vestite con un “ abito” sensazionale, crearono il prototipo Zero. Il prototipo venne presentato al Salone di Torino del 1970.

Nella primavera del 1971 i dirigenti Lancia vollero vedere la vettura. A quel incontro la Zero arrivo guidata da Bertone.

“Nuccio Bertone era arrivato in Lancia con quella macchina, guidandola lui; abbiamo fatto fatica a tirarlo fuori, io ho fatto fatica a entrare. Mi sono entusiasmato e mi sono detto: questo signore che in definitiva fa carrozzerie e che vuol provare anche con un motore inadatto, ci ha dato un’idea.” Piero Gobbato

Nel 1971 laddove il progetto era partito , venne presentato il progetto statico definitivo della Stratos. Studiata nella galleria del vento, questa “ tigre” era pronta per balzare sulle strade e diventare un “ incubo” per la concorrenza .Ma per diventare quello che i suoi “ utopici” creatori  avevano in mente la “ tigre” aveva bisogno di muscoli ancor più potenti.

“ Come nelle credenze di antiche civiltà, animali diversi si possono accoppiare dando origine a bestie stranissime e mitologiche. In questo caso la tigre venne incrociata con il cavallino rampante, assicurando alla Stratos un avvenire leggendario.” Dal WEb

Dopo una trattiva con Enzo Ferrari la Tigre aveva i suoi muscoli, il sei cilindri Dino a V di 65° Ferrari.L’accoppiata TIGRE-CAVALLINO, offriva alla Stratos un potenziale mai visto prima nel mondo dei rally.

Nell’autunno del 1974 , 502 esemplari di Stratos furono allineati nello stabilimento Bertone a Grugliasco . Questo era il numero che la F.I.S.A. (l’attuale F.I.A.), aveva stabilito per la partecipazione alle corse rally. Questo permise alla Stratos di avere l’omologazione al Gruppo 4.

 
Caratteristiche tecniche : Lancia Stratos
 

Numero e disposizione dei cilindri  6 cilindri V con angolo di bancata di 65°
Alesaggio diametro e corsa 92.5 x 60 mm  
Cilindrata totale     2.419,2 cc 
Cilindrata unitaria    403,16 cc
Rapporto compressione: 9 : 1
Potenza massima   190 cv a 7.000 giri/min.
Distribuzione   bialbero a camme in testa
Valvole   due per cilindro inclinate a 46°
Alimentazione tre carburatori invertiti doppio corpo Weber 40 IDF 
Accensione elettronica
Cambio   5 rapporti +RM.
Frizione Monodisco a secco

Telaio Monoscocca , più telaio ausiliario tubolare posteriore per il motore

Sospensioni Anteriori a ruote indipendenti a parallelogramma, molle elicoidali, barra stabilizzatrice, ammortizzatori idraulici telescopici.
Sospensioni Posteriori Sistema McPherson, molle elicoidali, barra stabilizzatrice, ammortizzatori idraulici telescopici.
Freni a disco sulle quattro ruote, autoventilati Girling
Pneumatici   205 – 70 VR14 con Pirelli Cinturato CN36 o Michelin XWX
Cerchi Campagnolo in lega
Carrozzeria   Coupè due posti
Passo   2.160 mm
Carreggiata anteriore   1.430 mm.
Carreggiata posteriore   1.460 mm.
Peso a secco 980 Kg
Velocità massima 230 KM/h  
Lunghezza 3.170 mm   Larghezza 1.750 mm   Altezza 1.080 mm

 

 

Metti una notte sul ciglio di una strada

 

Stratos

 

“ La gente tace improvvisamente ed ascolta la musica sempre più vicina, nell’attesa che di là dalla curva sbuchi la belva. Potenti fari di profondità rompono il buio seguendo traiettorie isteriche e psichedeliche, finché una Stratos con i colori Alitalia compare dal nulla in un controsterzo controllato e si avventa sul breve rettilineo fino alla successiva curva, quando al pilota toccherà ancora pennellare con colpi sapienti e decisi. Il sei cilindri Dino urla tutta la sua potenza, le larghe gomme artigliano il terreno alzando schizzi di gloria sulle forme della vettura. Intorno è una ridda di urla e di flash: ognuno cerca di fermare il tempo indeterminatamente, anche attraverso l’illusione di una lastra fotografica. Ma la regina è già andata: due luci rosse come un tramonto di fuoco che si allontanano all’orizzonte, fino a scomparire nel nulla.” Dal web.

 

La sua prima uscita nel mondiale Rally, fu il   terribile Tour de Corse nel 1972.  Per noie alle sospensioni rimedia il ritiro. Anche la seconda uscita al Rally Costa del Sol porta l’identico risultato : ritiro.

La prima vittoria della coppia , Munari – Mannucci, è del 8 settembre 1973 al Rally Firestone in Spagna.

Nello stesso anno partecipa alla Targa Florio. Guidata dal solito Sandro Munari e dall’asso Francese Jean Claude Andruet , sul circuito delle Madonie, tagliano il traguardo al secondo posto a sei minuti dalla Carrera di Muller-Van Lennep.

Le vittorie al Costa Brava, al Firestone, al San Martino di Castrozza e al Tour de France ,la terribile maratona francese,  valgono comunque il titolo europeo 1973 a Munari e Mannucci.

Nell’ottobre del 1974 la Stratos riceve l’omologazione da parte della F.I.S.A e nel Mondiale Rally si accende la battaglia: fin lì le Fiat 124 hanno controllato la situazione agevolmente, ma con la calata dei lancisti la musica è destinata a cambiare. La Stratos  vince le ultime tre gare Sanremo e Canada e Tour de Corse e con 94 punti , contro i 69 della Fiat , l’Iride del

Campionato del mondo costruttori è Suo. Torino è divisa in due: in via San Paolo si gode, a Mirafiori si mastica amaro.

StratosNel 1975, le Stratos ufficiali si presentano con la nuova livrea, Alitalia. Con Munari Vincono il Montecarlo. La casa torinese si ripete in Svezia. Al Tour de France , la Stratos della Chardonnet, vince. La Lancia vince anche il San Remo e il  Tour de Corse. Con queste Vittorie la Lancia Stratos vince il mondiale davanti alla Renault alla Fiat.

Nel 1976, il Gruppo Fiat pone fine alle rivalità tra due scuderie Torinesi. Dove parteciperà Lancia non ci sarà Fiat e viceversa. Al primo appuntamento   della stagione, la Stratos vince il Montecarlo. Si ripete in Portogallo Bisogna aspettare il San remo e la Corsica per tornare alla vittoria. E con gli ultimi punti conquistati al rac, Vince il suo Terzo Mondiale.

Nel 1977 la Fiat sceglie la sua vettura principale per i rally, la 131 Abarth e le partecipazioni della Stratos al mondiale vengono contingentate a soli 5 rally. Vince per la terza volta il Montecarlo. Nel 1978, la vettura Lancia verrà utilizzata nel confronto per la conquista del titolo europeo

Nel 1979 parrebbe giunto il momento del grande addio della Stratos.Ma la “Regina” dei rally non ha alcuna intenzione di lasciare le strade. Affidata a scuderie private continua a correre fino al 1982, regalando ancora grandi soddisfazioni.

 

 

 

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