Alfredo Ferrari, semplicemente Dino.

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Alfredo Ferrari ,Dino, 1932 – I956.

“ Dino era nato nelle corse e con le corse. Era pervaso da una passione esclusiva per questo sport, e del resto sapeva pilotare con disinvolta perizia le macchine che potevo dargli“. E.Ferrari

 

Dino

 

Prese il diploma di perito industriale all’Istituto Corni di Modena, quindi gli studi ingegneristici in Svizzera e poi l’inizio di quelli economici all’Università di Bologna.Fu costretto a interrompere gli studi a causa della distrofia di Duchenne. Malattia per la quale non esistevano cure. Pur costretto a letto, continuò con grandissima abnegazione a portare avanti la passione dei motori.

Il suo nome è legato alla progettazione del celebre V6, sei cilindri.

Enzo Ferrari ha sempre ricordato che il figlio “Dino” aveva sempre sostenuto la validità dei piccoli motori V. Dino sosteneva la loro tenuta nel tempo, più di quelli a dodici cilindri.

Progettato insieme a Aurelio Lampredi per la  Formula 2. Nato con cilindrata 1.500cc vengono realizzati subito alcuni esemplari che coprono l’arco sino a 2.500 cc. Questo motore assume la sua struttura definitiva verso la fine del 1956. Esordisce in F1 nel G.P. del Marocco a Casablanca.

 

 Dino , il Motore V6

 

 

Caratteristiche tecniche

Dino

Motore Posteriore, 6 cilindri V-65, testa a basamento in lega leggera.
Alesaggio diametro e corsa 77 x 57 mm
Cilindrata unitaria   265.42 cc
Cilindrata totale   1.592,57 cc
Rapporto compressione: 1.5 :1
Potenza massima   175 cv a 9.000 giri/min.
Distribuzione a due assi a camme in testa per bancata
Valvole   due in testa per cilindro

Il sei cilindri Dino a prima vista si direbbe un 12 cilindri a V tagliato in due. La peculiarità del V6 era L’angolo di 65 gradi tra le due bancate. Questa caratteristica permetteva di limitare gli ingombri. Il Dino venne utilizzato sino allo scadere della F1, nel 1960.

Il motore V6 oltre a equipaggiare le vetture del neonato marchio DINO, equipaggiò una Lancia. Quest’ultima riuscì ad utilizzare il V6 sulla Stratos.

La “ leggenda” narra che l’Ingegnere inserì nell’accordo di fornitura dei 500 motori V6, Sandro Munari. Nel 1972 Sandro Munari partecipò alla Targa Florio del 1972. In coppia con Merzario , pilotando una Ferrari 312 P/B, dopo undici giri del circuito siciliano si aggiudicarono la vittoria . Sul traguardo di Cerda, lasciano alle Alfa Romeo 33 TT3, i posti d’onore.

 

 DINO, il Brand

 

La guerra innescata tra la Ferrari e la Ford, pone la casa di Maranello in estrema difficoltà. Una guerra che incomincio nel Maggio del 1963, quando Ferrari rifiutò di firmare l’accordo tra le due case. Le conseguenze furono che nel 1964 la Ferrari decise di restituire la licenza sportiva italiana e iscrivere le sue “ rosse ” al Campionato americano NART.

Nel 1965 l’ A.D. della Fiat, Gaudenzio Bono, aveva proposto a Ferrari di studiare un motore di 1.600 cc, con prestazioni elevate , da montare su vetture prodotte dal brand torinese. Con questo accordo la Fiat si impegnava a costruire 500 unità entro l’anno.

Tale produzione era necessaria ai fini del regolamento C.S.I. Un regolamento che , anche sotto l’influsso di Ford, aveva disposto che i motori delle vetture F2 dovessero arrivare da motori di serie. Cioè da una produzione di almeno 500 vetture all’anno, da parte di Fiat

Da questa collaborazione nacquero vetture che presero il nome: Dino, Fiat Dino e Dino Ferrari.

Dino

La prima Dino a marchio Fiat, fu nella primavera del 1966 uno spider, la Fiat Dino 2000 Spider, realizzata in 1.163 esemplari. Nel 1967 venne presentata, dalla casa torinese la Fiat Dino 2000 Coupè. Prodotta in 3.670 unità. Lo spider, nasce dal disegno di Pininfarina, il coupè da Bertone.

Nel 1969, entrambe le versioni furono aggiornate , nacquero la Fiat Dino 2400 Spider e Fiat Dino 2400 Coupè, rimasero in produzione fino al 1972. La versione Spider fu realizzata in 420 unità, la versione coupè in 2.398 esemplari. In tutto sono state prodotte 7.651 FIAT Dino.

Nel 1968, in memoria del figlio, Enzo Ferrari creò il marchio automobilistico Dino

Un Brand, creato dalla Ferrari per realizzare “ sportive” con meno di otto cilindri. Tale marchio venne utilizzato da Ferrari e Fiat e rimase attivo fino al 1980.

Il primo modello del brand, Dino Ferrari, a vedere la luce è la 206GT, prodotta dal 1967 al 1969. Nel 1969 è la volta della 246. Prodotta in due versioni , GT il coupè e la versione spider GTS. Rimasero in produzione fino al 1974.

Tra il 1974 e il 1980, viene prodotta, dalla Ferrari un coupè: la Dino 308GT4. Nel 1975 , da questa ultima autovettura nasce la 208GT4. Vettura identica alla ,308, ma con motore di cilindrata ridotta.

Il 18 giugno 1969 è una data importante per il futuro del Cavallino. In quella data , si incontrato Gianni Agnelli, presidente della Fiat ed Enzo Ferrari.

L ‘Ingegnere e l’Avvocato sigleranno un accordo che come disse il “ Drake”

“..mi sentivo tranquillo di aver trovato una giusta destinazione per l’azienda alla quale ho dato una vita. Tranquillo di aver assicurato continuità   e sviluppo al lavoro dei miei collaboratori…..A Maranello  io ho dato solo il nome di una fabbrica di automobili conosciuta in tutto il mondo. La Fiat realizzerà ora una vera fabbrica di automobili.”

L’accordo dava alla Fiat il 50% della Ferrari che manteneva il controllo della gestione sportiva.

 

 

 

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