Le vetture del “Brand ” , Ferrari Dino

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Il primo modello del Brand, Ferrari Dino, a vedere la luce è la 206 GT, prodotta nel 1967 . Nel 1969 è la volta della 246. Prodotta in due versioni , GT il coupè e la versione spider GTS.

 

Ferrari Dino 206 GT 1967 – 1969.  “ piccola, brillante ,sicura…quasi una Ferrari”

 

Ferrari Dino

 

Disegnata da Aldo Brovarone per Pininfarina, e carrozzata da Scaglietti. La produzione inizio nel 1968 e continuò fino al 1969. Le Ferrari Dino 206 GT furono prodotte in 150 esemplari. Tutte a guida sinistra. La numerazione che le identificava era a cifra pari .

Nel 1965, al salone di Parigi, venne presentato uno studio di un veicolo stradale. Basato sul telaio di modelli Sport competizione, aveva il motore in posizione centrale e longitudinale. Questo prototipo venne battezzato “ Dino 206 GT Speciale”.

L’abitacolo era caratterizzato da un basso lunotto verticale, concavo ed incurvato, che si trovava alla fine dei montanti posteriori. L’altra estremità dei montanti, invece, terminava sulla coda tronca. I gruppi ottici anteriori protetti da una copertura in perspex, che si estendeva per tutta la larghezza del musetto

Nel 1966 al salone di Torino, venne presentato un secondo prototipo era dotato di una presa d’aria ellittica per il radiatore. L’abitacolo aveva un tettuccio più alto e i quattro paraurti angolari testimoniavano l’evoluzione del veicolo da concept car a vettura di normale produzione

Nel 1967 la vettura assunse la sua forma definitiva. La vera variante era installata sotto il cofano. Il V6 aveva assunto una posizione trasversale, era stato ruotato di 90°.La versione definitiva di produzione perse le coperture in perspex dei gruppi ottici anteriori, e guadagnò i deflettori sui finestrini delle portiere

 

Caratteristiche tecniche

Numero e disposizione dei cilindri  6 cilindri V  65°
Alesaggio diametro e corsa 86 x 57 mm
Cilindrata totale     1.986,60 cc
Cilindrata unitaria     331.10 cc
Rapporto compressione: 9 : 1
Potenza massima  180 cv a 8.000 giri/min.
Distribuzione   bialbero in testa
Valvole   due per cilindro
Alimentazione tre carburatore Weber 40 DCN F/1
Accensione mono con uno spinterogeno
Lubrificazione a carter umido
Cambio   5 rapporti +RM.
Frizione Monodisco

Telaio tubolare in acciaio. Numero di riferimento era 607

Sospensioni Anteriori indipendenti, quadrilateri trasversali, molle elicoidali, ammortizzatori telescopici, barra stabilizzatrice
Sospensioni Posteriori indipendenti, quadrilateri trasversali, molle elicoidali, ammortizzatori telescopici, barra stabilizzatrice
Sterzo pignone a cremagliera
Freni a disco ventilati
Pneumatici Anteriori   185 VR 14
Pneumatici Posteriori 185 VR 14
Carrozzeria   berlinetta 2 posti
Passo   2,800 mm
Carreggiata anteriore   1.425 mm.
Carreggiata posteriore   1.400 mm.
Peso a secco 900 Kg
Velocità massima 235 KM/h
Serbatoio   da 65 litri
Lunghezza 4.150 mm   Larghezza 1.700 mm   Altezza 1.115 mm

Costruita totalmente in alluminio. Era caratterizzata da linee eleganti, dalla morbida curva del parafango anteriore, con la rotondità del parafango posteriore e relativo montante che terminava bruscamente nella coda tronca. Il pannello di coda accoglieva su ogni lato una coppia di luci circolari.Quelle forme sono considerate, ancora oggi, un classico del design.

 

 

Ferrari Dino 246 GT / GTS 1969 – 1974

Debuttò al salone di Torino nel novembre del 1969.  Esteticamente, la 246 GT era quasi identica alla 206 GT.

 

Ferrari Dino

 

La cilindrata passò da 2 a 2,4 litri. Il blocco motore era in ghisa, mentre la testa e altre fusioni furono realizzate in Silumin. Il passo fu portato a 2.340 mm, con un corrispondente incremento della lunghezza totale del veicolo. Fu anche aumentato il diametro scelto per le due coppie di tubi di scarico.

 

Caratteristiche tecniche

Numero e disposizione dei cilindri  6 cilindri V  65°
Alesaggio diametro e corsa 92.5 x 60 mm. Numero di riferimento 135S
Cilindrata totale     2.419,20 cc
Cilindrata unitaria     403.20 cc
Rapporto compressione: 9 : 1
Potenza massima  195 cv a 7.600 giri/min.
Distribuzione   bialbero in testa
Valvole   due per cilindro
Alimentazione tre carburatore  doppio corpo Weber 40 DCN F/7 per le versioni L e M. La versione E adotto i Weber 40 DCN F/13
Accensione mono con uno spinterogeno
Lubrificazione a carter umido
Cambio   5 rapporti +RM.
Frizione Monodisco

Telaio tubolare in acciaio. Numero di riferimento era 607L, 607M e 607E

Sospensioni Anteriori indipendenti, quadrilateri trasversali, molle elicoidali, ammortizzatori telescopici, barra stabilizzatrice
Sospensioni Posteriori indipendenti, quadrilateri trasversali, molle elicoidali, ammortizzatori telescopici, barra stabilizzatrice
Sterzo pignone a cremagliera
Freni a disco ventilati assistiti da servofreno, inizialmente Girling sulle vetture della serie “L” ed in seguito ATE sui modelli successivi.
Pneumatici Anteriori   205 / 70 VR 14
Pneumatici Posteriori 205 / 70 VR 14
Carrozzeria   berlinetta 2 posti
Passo   2.340 mm
Carreggiata anteriore   1.425 mm.
Carreggiata posteriore   1.430 mm.
Peso a secco 1.080Kg
Velocità massima 235 KM/h
Serbatoio   da 65 litri
Lunghezza 4.235 mm   Larghezza 1.700 mm   Altezza 1.135 mm

Le serie S aveva il “ Corpo” in acciaio ed il cofano anteriore in alluminio. Ruote a singolo gallettone. Luci targa incorporate nel paraurti posteriore. Poggiatesta montati sulla paratia posteriore. Paraurti anteriori che terminavano all’interno della presa d’aria.

Furono prodotte dal 1969 al 1970

Nel 1971 le Serie M. carreggiata aumentata di 30 mm. Ruote fissate con cinque bulloni. Appoggiatesta montati sugli schienali. Apertura cofano posteriore , posto all’interno.
La serie E incorporava le   variazioni della serie precedente. Prodotta dal 1971 al 1974.
I paraurti angolari anteriori terminavano poco prima dell’apertura della griglia. I condotti di raffreddamento cambiarono, divennero circolari. Le luci targa divennero rettangolare e furono cromate. Il tergicristallo, in posizione di riposo da centrale passo a destra del parabrezza.

Alla fine del 1971venne preparata una versione per il mercato americano.  Le luci laterali furono installate nel  parafanghi anteriore. Nel musetto furono installati in modo verticale gli indicatori di direzione.

La auto prodotte dagli stabilimenti Ferrari tra il 1969 e il 1974 furono 2487 Dino 246 GT.

Tra il 1972 e il 1974 furono realizzate 246 unita del modello Dino 246 GTS.
Nella primavera del 1972 al salone di Ginevra venne presentata la versione Spider , la  Dino 246 GTS.

Ferrari Dino

Tettuccio asportabile nero. Assenza di finestrino posteriore. I sedili  avevano una speciale lavorazione, composta da sottili fettucce di pelle. In una seconda fase i parafanghi divennero più svasati e furono montate ruote Campagnolo più larghe.

Nei mercati di lingua inglese la nuova configurazione fu soprannominata “Chairs and Flares”.

Tra il 1974 e il 1980, viene prodotta, dalla Ferrari un coupè: la Ferrari Dino 308GT4. Nel 1975 , da questa ultima autovettura nasce la Ferrari Dino 208GT4. Vettura identica alla 308, ma con motore di cilindrata ridotta.

 

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